Con la sentenza n. 1067 del 2 maggio 2024, il Tribunale di Siracusa ha accolto le domande di annullamento di una cartella di pagamento inerente agevolazioni pubbliche concesse alla società attrice, rappresentata e difesa in giudizio dagli Avvocati Giovanni Francesco Fidone e Silvia Stella, per gli aspetti di diritto amministrativo, e dall’Avv. Giovanni Luca Baglieri per gli aspetti civilistici e tributari.
In particolare, la società aveva censurato gli atti di revoca e recupero dei contributi pubblici concessi dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy ed anche la conseguente cartella di pagamento che da tali atti aveva tratto fondamento, per un importo pari a circa 250.000,00 euro.
Aderendo alla tesi difensiva degli Avvocati Fidone, Baglieri e Stella, il Tribunale di Siracusa ha accertato la violazione del principio di affidamento e di ragionevole durata del procedimento amministrativo ad opera del Ministero, che ha inteso revocare agevolazioni attribuite a distanza di quattordici anni, a seguito di una istruttoria alquanto carente.
Ancor più nel dettaglio, a sostegno della rilevata violazione del principio di ragionevole durata del procedimento amministrativo, il Giudice Aretuseo ha richiamato una pronunzia del TAR Napoli (4154/2022) ed una del CGA (n. 408/2022), oltre che un precedente in termini del Tribunale di Roma, che in fattispecie analoga ha rilevato la violazione del principio di certezza del diritto e di stabilità delle relazioni giuridiche (ordinanza del Tribunale di Roma n. 8646 del 2023, pronunciata il 31 luglio 2023).
La sentenza del Tribunale di Siracusa ha affrontato anche la questione della competenza territoriale.
Difatti, a fronte dell’eccezione del Ministero di incompetenza territoriale, in favore del foro erariale rappresentato dal Tribunale di Catania, la sentenza ha rilevato che in tema di ingiunzione fiscale, avuto riguardo al carattere esecutivo del procedimento in cui si inserisce, trova applicazione la disciplina dell’art. 7 del t.u. 30 ottobre 1933 del r.d. n. 1611/1933, costituente, in relazione ai procedimenti esecutivi, deroga ai criteri generali del Foro erariale.
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy è stato altresì condannato alla rifusione delle spese di giudizio.